Copyright © 2016 by "DECANATO DI CONDINO" - Tutti i diritti riservati
Responsabile sito : don Vincenzo Lupoli - 38083 Borgo Chiese   (TN) - Codice fiscale LPL VCN 84L22 H612U
Parrocchie Valle del Chiese
Diocesi di Trento
Il Ministrante
Il ministrante o più comunemente chierichetto presta il suo servizio durante le celebrazioni liturgiche nelle comunità cristiane, ai sacerdoti e ai diaconi.
La Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia "Sacrosanctum Concilium", al n. 29, cita i "ministranti", definendo il loro un "vero ministero liturgico". Si legge infatti: "Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della « schola cantorum » svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine".
A = amore. Ogni gesto che fai all’altare fallo con la cura, l’attenzione e la delicatezza con cui daresti una carezza ad un bambino. Quel bimbo è Gesù che viene nel pane e nel vino.

B = ballare. Agitarsi non è ballare, per ballare bene bisogna andare a tempo di musica. Anche all’altare agitarsi non basta, bisogna seguire il ritmo che è la liturgia. Fare tutto con calma e non fare nulla se non si è sicuri.

C = coraggio. Non avere paura di quello che gli altri pensano di te, se sbaglierai o farai figuracce. Gioisci, piuttosto, del fatto che Gesù, un giorno, ti dirà grazie di essergli stato così vicino e di averLo aiutato ad incontrare tante persone.

D = distrazioni. All’altare si apre la porta del cielo sulla terra, basta una piccola distrazione a rovinare tutto. Non distrarti, per non distrarre!

E = esserci. La tua presenza è importante, più ancora di quello che sai o non sai fare. Gesù ti aspetta, il sacerdote ti aspetta, i tuoi amici ti aspettano. Non è lo stesso venire una volta di più o una volta di meno!

F = fiducia. I carcerati hanno bisogno di continui controlli, tu no. Se hai la fiducia del tuo don, non tradirla. Ogni chiacchiera o parola inutile, risate o peggio ancora sono un tradimento. Ogni cosa ha il suo momento. 

G = guardare. Gli apostoli hanno visto ed hanno creduto in Gesù. Per imparare a fare bene guarda i più grandi ed i più esperti, per incontrare Gesù guarda ed ascolta il tuo don e coloro che ti fanno crescere nella fede. Ricorda che all’altare la gente guarda anche te  ed così come ti comporti pregherà meglio o peggio.

I = incarichi. Sono tutti importanti, tutti utili, tutti belli perché ciò che conta è poter aiutare Gesù ad incontrare la comunità. Non ti capiti di cascare in un’altra “I”, l’INVIDIA. Un cuore invidioso Gesù non lo merita accanto a sé.

L = liturgia. È l’indirizzo di Dio. Quando la Chiesa prega riunita, Lui è sempre presente. Perderesti l’occasione di incontrare il tuo migliore amico? No? Neppure io, ti aspetto dunque là dove c’è una liturgia.

M = mani. Quando non le usi per servire, e non sai dove metterle, il posto migliore è una nell’altra, in preghiera. Così ricordi a te stesso ed a chi ti vede che quello che si fa è incontrare Gesù.

N = no. Il vero ministrante sa che non deve cedere alle tentazioni: di parlare, di distrarsi e distrarre. Così ha fatto Gesù che non è sceso dalla croce, anche se è un posto parecchio scomodo.

O = ordine. Piano piano cerca di imparare quel è l’ordine di quello che accade a Messa o nelle altre liturgie. Così non ti preoccuperai più di quello che bisogna fare e potrai rivolgere di più il tuo cuore a Gesù.

P = precisione. Ci si arrabbia quando sulla torta di compleanno c’è una candelina di meno. Non è lo stesso fare le cose così come vengono o bene. Basta una sola nota fuori posto che tutta la musica è rovinata.

Q = quasi. Non esiste il chierichetto perfetto. Esiste solo il chierichetto che ci mette tutto per diventarlo. Pensando sempre così non ti sentirai superbo credendoti chissà chi né ti sentirai un buono a nulla. Siamo tutti in corsa verso la perfezione, tutti quasi santi!

R = riflessione. Gesù ti ha donato l’intelligenza: perché tu la usassi! Non fare mai o dire mai nulla senza averci prima pensato. La riflessione, però, è come una gamba. Da sola non basta, non si usa da sola. Per correre è sempre necessaria l’altra gamba che è l’amore.

S = silenzio. Si prega con le parole, ma si prega anche con il silenzio. Non è un momento di vuoto, di pausa, di nulla. È il momento in cui Gesù parla al nostro cuore. Glielo permetti? Lo ascolterai?

T = tabernacolo. È il luogo dove Gesù è presente con tutto se stesso. Non è un vero ministrante uno che, entrando ed uscendo da una Chiesa, non lo cerchi con lo sguardo e non dica un “Ciao, ti voglio bene!” a Gesù.

U = ubbidienza. Diventa santo chi sa obbedire, comanderà con giustizia chi sa obbedire. Andrà in Paradiso chi avrà obbedito a Dio Padre. L’obbedienza si impara anche dalle piccole cose che si fanno all’altare.

V = volontà. Un vero chierichetto non dice mai “non ci riesco” o “non sono capace”. Dice “da solo non ci riesco, se mi insegni imparerò”. Con la buona volontà, l’aiuto di chi è più grande ed esperto e di Gesù si può fare tutto il bene che siamo chiamati a fare.

X = per. Tutto quello che facciamo è PER Gesù, PER la comunità, PER coloro a cui vogliamo bene, PER coloro che ci stanno antipatici. Tutto ciò che è fatto PER, Dio Padre ce lo ridonerà… moltiplicato PER il Suo amore infinito!

Z  = zzzz. Dormire. Se sei accanto a Gesù, se lavori per Lui, se sei chiamato da Lui ad aiutare gli altri  a pregare, pensi di poter dormire all’altare? No, vero? Il chierichetto è uno SVEGLIO!
L'Alfabeto del Chierichetto DOC Preghiera del Chierichetto Decalogo del Ministrante
1. La Chiesa è la casa di Dio: entrato genufletti
     e fai il segno della Croce.
2. Cammina piano e compostamente.
3. Arriva in tempo per salutare il Signore e pregare
    un po' personalmente.
4. Accordati per il servizio prima dell'inizio della
    celebrazione.
5. Precedi il celebrante con ordine e serietà.
6. Fatta la genuflessione al tabernacolo va' al tuo  
     posto in silenzio.
7. Ascolta con attenzione la Parola di Dio.
8. Stà composto sull'altare.
9. Presta attenzione al celebrante.
10. Sei vicino a Gesù: comportati come lui.
San Tarcisio Martire nasce a Roma nel 263 d.C. e vi muore nel 275 d.C.  Giovinetto, fu aggredito mentre portava l'Eucaristia ai cristiani imprigionati durante  la persecuzione di Aureliano.
Egli venne ucciso da alcuni suoi coetanei che, insospettiti dal suo non volersi fermare con loro a giocare e da qualcosa che teneva nascosto al petto, cominciarono prima a prenderlo in giro, poi a provocarlo; infine, una volta accortisi che era cristiano e portava con sé l'eucaristia, a picchiarlo selvaggiamente.
Il Patrono dei Chierichetti
Signore, Dio Padre,
io non conosco il mio avvenire
ma so che lo conosci Tu
che mi vuoi bene.

Fammi conoscere e amare
ciò che Tu vuoi da me,
perché il Tuo progetto
su di me si realizzi.

Donami un cuore limpido,
capace di accogliere
la tua parola.

Tu vuoi che nel mondo
sia utile anch'io,
che la mia vita sia donata con amore:
Fammi degno, Signore,
di questa chiamata.

Rendimi capace di sviluppare
i doni che mi hai dato;
fammi docile alla voce
dello Spirito Santo...

Se mi chiamerai a essere
Tuo sacerdote o missionario,
religioso o consacrato,
dammi la forza di seguirti.

Fa' che sempre, come Maria,
io compia con amore
ciò che piace a Te.
Amen
Vuoi diventare anche tu chierichetto? Vuoi conoscere meglio Gesù? Vuoi venire a servire il Signore durante le Messe? Vuoi incontrare tanti altri amici? Vuoi imparare tante cose nuove? Vuoi divertirti insieme a noi? Allora vieni e prova a fare il chierichetto!!!
È un’esperienza bellissima perché potrai divertirti nel servizio all’altare del Signore con tanti nuovi amici!  Ti aspettiamo un quarto d’ora prima di ogni Messa.