Copyright © 2016 by "DECANATO DI CONDINO" - Tutti i diritti riservati
È citata in un documento del 4 giugno 1189, quando era più piccola e orientata diversamente. Fu riconsacrata nel 1445, a conclusione di alcuni lavori di ampliamento, ricostruita nel 1509-21 da maestri comacini diretti da Albertino Comanedi.
L’unica navata è suddivisa in quattro campate da contrafforti e conclusa da un’abside pentagonale. L’interno acquistò la fisionomia attuale nel corso del Seicento e del Settecento. Nel 1627 fu realizzato sul fianco nord del presbiterio il volume per contenere il mantice dell’organo. Nel 1665 fu ultimata la splendida struttura lignea della cantoria, attribuita ai Fantoni di Rovetta nel Bergamasco.
L’altare maggiore fu rifatto nel 1747 con l’accostamento di una pietra calcare bianca e di una rossa ricca di venature dai toni contrastanti. La pala di fondo, attribuita a Zenone Veronese, rappresenta S. Floriano, S. Giovanni evangelista e S. Andrea. Ai lati vi sono due grandi tele piegate ad angolo, opere di artisti di area veneta, illustranti il martirio di S. Floriano e di S. Andrea. Le tele degli altari a fianco dell’arco santo, attribuite a Valentino Rovisi, rappresentano l’Ultima Cena e la Decollazione del Battista.
La scenografia del presbiterio fu completata nella seconda metà del Settecento con la posa della grande tela della Lavanda dei piedi appesa sopra la porta della sacrestia; è opera di Giacomo Bigari, autore anche delle quattordici stazioni della Via Crucis. La pala del primo altare laterale di destra, raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, è di eccellente scuola veneta e fu commissionata a Venezia nel 1659 da alcuni emigrati storesi.
L’altare marmoreo, realizzato con l’uso alternato di pietra bianca e marmo nero, rivela di essere opera dello stesso artefice dell’altare del Crocefisso che sta di fronte.
La pala del secondo altare laterale di destra, dedicata a S. Antonio abate e altri Santi, è ritenuta opera di Gaspare Diziani. Di fronte c’è l’altare della Madonna, realizzato nei primi anni del Settecento.
Fino a qualche anno fa in fondo alla chiesa, sulla parete di sinistra (dove sono state messe in luce parti di un affresco, databile alla fine del Cinquecento, con al centro S. Floriano), era appesa la pala di S. Andrea, datata 1617, opera di Palma il Giovane. La pala proviene dalla chiesa di S. Andrea ed oggi è conservata al Museo Diocesano di Trento.
Testo a cura dell' Associazione di Promozione Sociale "Il Chiese" Foto: Lodron Fotoclub