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Nella seconda metà del Quattrocento il conte Giorgio Lodron e i suoi figli Francesco, Bernardino e Paride riedificarono l’antica cappella di Lodrone, dedicata a S. Bernardino, e ne ottennero il diritto di patronato. La forma attuale è il risultato di una seconda radicale ristrutturazione attuata attorno al 1722 per volere del conte Carlo Ferdinando Lodron, che allungò l’edificio, demolendo la vecchia abside, e aggiunse due cappelle laterali ed un nuovo presbiterio quadrangolare.
Dell’antica costruzione sono rimasti segmenti di muri della navata, come attestano gli affreschi rimessi in luce lungo le pareti di destra e di sinistra verso il fondo della navata. Sulla parete ovest sono raffigurati tre Santi in piedi; poco lontano una Madonna in trono con il Bambino e S. Simonino; sulla parete opposta altri affreschi con Santi. Le pitture furono realizzate in momenti successivi e sono opera di pittori della fine del XV e degli inizi del XVI secolo, tra cui i Baschenis.
Lungo la parete ovest è murata la piastra tombale di Paride Lodron e della moglie Gerolama Calepini, datata 1550, che stava probabilmente a copertura di una tomba terragna.
Gli altari in pietra delle cappelle laterali e l’altare maggiore sono concepiti nelle classiche forme barocche. La pala dell’altare maggiore rappresenta sette angioletti impegnati a trasportare un quadro ovale su cui è dipinta l’Annunciazione di Maria. Affiancano il quadro trasportato dagli angioletti due Santi: a sinistra S. Flaviano in abiti romani mentre indica con un dito il dipinto dell'Annunciazione e regge la palma del martirio; a destra S. Giovanni Nepomuceno in ginocchio con le mani giunte e la palma del martirio. Al centro della tela, in primo piano, un angioletto reca un reliquiario d’argento con il femore di S. Flaviano, fotografica riproduzione del reliquiario conservato a Trento e in precedenza regalato al duomo dal canonico Carlo Ferdinando Lodron. Ai lati dell’altare stavano due tabernacoli a muro con porticine di rame dipinte ad olio (sono stati rubati nel 2008).
Testo a cura dell' Associazione di Promozione Sociale "Il Chiese"
Foto: Lodron Fotoclub e Gianni Cmarollli