www.decanatodicondino.itwww.decanatodicondino.it
info@decanatodicondino.itinfo@decanatodicondino.it
Copyright © 2016 by "DECANATO DI CONDINO" - Tutti i diritti riservati
Privacy Policy
Cookie Policy
Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 17.00 Baitoni
ore
18.00  Brione, Por
ore 18.30 Lodrone
ore 20.00  Bersone,  Cimego
Lodrone

DOMENICHE E FESTE
ore 9.00  Castel Condino, Daone
ore 9.30  
Bondone
ore 10.30  Condino,  Creto
ore 11.00 
Darzo
ore 18.00  Agrone, Prezzo
ore 18.30 Storo
ore 20.00  Praso

Scarica la locandina
Scarica la nuva App gratuita
ORARI SANTE MESSE
della VALLE DEL CHIESE quindi fotografa il QR Code  oppure  vai all'indirizzo 
www.mondials.com/MESSE-CHIESE.html
usando il tuo  smartphone!
Se hai telegram e vuoi ricevere tutte le settimane il foglietto degli avvisi  o altre comunicazioni direttamente sul tuo cellulare iscriviti al canale Parrocchie della valle del Chiese.
https://t.me/parrocchiechiese
Parrocchie della Valle del Chiese - Diocesi di Trento
Riflessione sul Vangelo
 
 

 

 
 
POVERTA'

Sono 4.429 persone le persone in stato di bisogno incontrate dalla Chiesa di Trento nel corso del 2021 attraverso l’attività dei Centri di ascolto Caritas presenti sul territorio diocesano.  
2.901 sono stranieri (66%), 1.528 gli italiani (34%). Per loro, la Caritas ha erogato complessivamente un contributo economico di oltre 800 mila euro, concesso dopo colloqui di ascolto e un’attenta valutazione dei casi.
Il contribuito è frutto della solidarietà di singoli ed Enti pubblici a sostegno dei gruppi Caritas. Trento con 1758 casi, Alto Garda (1032) ...
 
XXXIII Domenica  del Tempo Ordinario
Anno B
Domenica 17  novembre 2024
Dal Vangelo secondo Marco - Mc 13,24-32

Potenza
“vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con potenza”
Dio, o le divinità, da sempre e da tutti vengono considerati come onnipotenti. “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente” eppure questa onnipotenza si scontra, soprattutto nei momenti della preghiera o della difficoltà, con un’apparente e ipotetica impotenza, perfino inesistenza, o almeno incuranza verso di noi.
L’onnipotenza di Dio deve fare i conti con i suoi silenzi e con la sua diversità da noi, nel pensare e nell’agire: “… i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie; quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”.
Dio ha assunto, nell’incarnazione e nella crocifissione del suo Figlio, i tratti della nostra impotenza, fragilità, vulnerabilità, diversità: “si è fatto uomo”, povero, mortale, debole come ogni uomo.
A guidare la storia non è il potente di turno, ma la giustizia di Dio “ha spiegato la potenza del suo braccio, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”.
Il grido di Gesù in croce “Dio mio Dio mio, perché mi hai abbandonato?” continua nel grido di ogni uomo e donna segnati dalla malattia, dalla violenza, dalla calunnia, dalla paura, dal dubbio, dalla guerra, dalla fame, dalla morte.
Eppure, nel mistero cristiano, la potenza di Dio si rivela nel momento della sua totale impotenza “Tutto è compiuto … ti basta la mia grazia, la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza … quando sono debole, è allora che sono forte”.
Nel momento della debolezza, si può chiedere e ricevere la forza.
Dio usa sempre e solamente la potenza per il bene e contro il male, l’uomo invece può usare la potenza anche contro il bene e per il male.
La potenza del Signore diventa impotenza di fronte al grande mistero della libertà umana; Dio infatti non obbliga l’uomo a credere in lui e a salvarsi, qui l’Onnipotente si fa impotente, per rispettare la nostra libertà.
Quando l’uomo usa potenza contro l’impotenza di un suo simile contraddice il disegno di Dio: “Tu non uccidere!”, e si può uccidere in molti modi.
Tutela Minori
 
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
 

 

Lettera di mons. Lauro alle Comunità
Delexit nos
 
Un Ambasciatore di Pace
Sulla tua Parola
Un invito a non vivere nell’azzardo ma a fidarsi degli altri e di un Dio mite

Su chi o che cosa scommettiamo la nostra vita? Preferiamo tirare a sorte, sfidando la fortuna come capita a sempre più persone alle prese con la piaga del gioco d’azzardo (con i suoi 140 miliardi di euro spesi in un anno in Italia), o immaginiamo il nostro presente e il nostro futuro come progetto e attesa? A chi crediamo veramente?
Sono le domande da cui prende le mosse la nuova Lettera alla comunità dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, dal titolo “La scommessa”, diffusa in occasione del patrono, San Vigilio. La Lettera è stata consegnata personalmente da don Lauro alle autorità presenti in Cattedrale per il solenne pontificale e quindi distribuita ai fedeli al termine della celebrazione.
A fronte della provocazione iniziale, don Lauro con “La scommessa” sprona ad alimentare un atteggiamento ormai raro, in epoca di disillusioni diffuse: la fiducia. “La mia proposta – spiega l’Arcivescovo, presentando il testo in Cattedrale – è quella di tornare a fidarci: di noi stessi, degli altri, di Dio. Soprattutto a scommettere sul Dio di Gesù di Nazaret”. “Nelle mani scheggiate del falegname di Nazaret – argomenta monsignor Tisi – c’è realmente la stupenda documentazione della scommessa di Dio sull’uomo e della concreta possibilità per l’uomo di fidarsi di Dio”, un “Dio innovativo e convincente, in grado di parlare anche alla post-modernità”. “Non si tratta – precisa Tisi – semplicemente di scommettere sull’esistenza di Dio. Ma di farlo alla luce del suo vero DNA: la mitezza. È una tesi forse poco praticata dalla teologia, ma di una potenza inaudita: il Dio cristiano esiste come Dio mite”.
La mitezza, a detta dell’Arcivescovo, non si traduce in un “atteggiamento remissivo” ma è piuttosto “l’espressione di potenza di chi, lontano da ogni violenza, non si impone, ma si apre all’altro e crea le condizioni perché l’altro possa esistere”.
Nelle agili pagine de “La scommessa”, don Lauro porta ad esempio di mitezza il compianto don Renzo Caserotti, “prete – spiega l’Arcivescovo – che si è lasciato plasmare dalla Parola di Dio e dal quale io per primo ho ricevuto una straordinaria testimonianza di fede nella Risurrezione”.
Monsignor Tisi ricorda poi un personaggio trentino forse poco noto pur essendo in odore di santità: Alfredo Dall’Oglio nativo di Borgo Valsugana, emigrato in Francia all’età di tre anni, molto attivo nella Gioventù operaia cattolica, per questo deportato in Germania e deceduto in un campo di concentramento a soli 23 anni. Di lui la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione come martire della persecuzione nazista in odium fidei. “Desidererei che la sua figura – è l’auspicio di don Lauro – fosse studiata e
Si intitola “Dilexit nos” (Ci ha amati) la quarta Enciclica di Francesco, presentata giovedì 24 ottobre.

Il Papa ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e il fervore della missione: perché il Cuore di Gesù ci spinge ad amare e ci invia ai fratelli.

Davanti al Cuore di Cristo, Francesco chiede al Signore “di avere ancora una volta compassione di questa terra ferita” e riversi su di lei “i tesori della sua luce e del suo amore”, affinché il mondo, “che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti-umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore”.

QUI TESTO INTEGRALE DELL’ENCICLICA
“Sulla tua Parola” – Incontri sul Vangelo per adulti

É la proposta delle nostre parrocchie che invita  a frequentare con semplicità e curiosità  il Vangelo, con l’obiettivo di “conoscere Gesù per poterlo riconoscere”, come suggerisce papa Francesco: un invito a vivere l’incontro con un volto di Dio ancora poco conosciuto, il volto di Gesù Cristo, sempre nuovo, sempre capace di stupire e di affascinare, un invito aperto a tutti e per tutti, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (Evangelii Gaudium 3).

La proposta
Incontri a piccoli gruppi di 10-12 persone per leggere il Vangelo da adulti. Un tempo da dedicarsi per incontrare il Signore e lasciarsi incontrare da Lui, affidandosi alla sua Parola che illumina e rafforza, nella certezza che la fede coincide con la vita. Incontri insieme ad altri compagni di viaggio, perché ascoltare la Parola crea relazione. Incontri di fede, per riscoprire la gioia di fidarsi di Dio e degli altri, perché condividere domande, emozioni, dubbi, preghiere, speranze, crea comunione e intreccia legami.

Per chi
Per tutti gli adulti che desiderano, in modo semplice, mettersi in cammino e vivere un’esperienza di comunità; per chi è in ricerca, e desidera uno spazio nel quale incontrare Dio; per chi vuole approfondire la propria conoscenza del Signore; per chi è disposto a ravvivare un rapporto di fede scontato e sente di avere bisogno di nuova linfa.

Come
1. Incontri introduttivi per i comitati, i consigli pastorali e le persone interessate.  In autunno e in primavera, due momenti di presentazione e formazione sul territorio, a cura del Servizio Catechesi.
2. Incontri con il vescovo Lauro a Trento, per chi ha partecipato agli incontri introduttivi e per tutte le persone interessate.  In ottobre per il lancio della proposta e in febbraio-marzo come momento di verifica e rilancio a metà cammino.
3. Incontri a piccoli gruppi in parrocchia. Gli incontri sono della durata di circa 1 ora; ogni parrocchia stila il calendario con le date e il luogo degli incontri, definendone la cadenza sulla base della propria disponibilità.

I genitori di LUCA ATTANASIO raccontano…
28/11 – Tione, Auditorium Istituto don Guetti, ore 20:30
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

CHI È LUCA ATTANASIO?
Luca Attanasio, classe 1977, nasce a Saronno e trascorre la prima parte della sua vita a Limbiate, comune della provincia di Monza e della Brianza, a nord di Milano. Una gioventù vissuta tra l’oratorio, la scuola, i pomeriggi con gli amici, le attività di volontariato e la coltivazione dei propri sogni: aiutare gli altri, servire il bene comune, avendo come orizzonte il mondo.
Nel 2001 si laurea a pieni voti in economia aziendale all’Università Bocconi di Milano. Decide poi di seguire il proprio desiderio e tenta il concorso d’ammissione alla carriera diplomatica, superandolo al secondo tentativo. In breve tempo la sua carriera procede e ricopre diversi ruoli all’interno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con una particolare dedizione alle questioni relative all’Africa. Successivamente, la sua carriera lo porta a spostarsi in diversi Paesi esteri (Svizzera, Marocco, Nigeria), fino al 2017, anno in cui si insedia presso l’ambasciata italiana di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, divenendo uno dei più giovani ambasciatori in servizio. Il suo modo di vivere e il suo stile professionale sono caratterizzati da semplicità, passione e competenza, qualità che non lo fanno passare inosservato e che lasciano un segno nelle tante persone che incontra.
Il 22 febbraio 2021 viene ucciso in un agguato vicino a Goma, nella zona orientale del Congo, mentre viaggiava con un convoglio del Programma Alimentare Mondiale, un’agenzia delle Nazioni Unite. Insieme a lui perdono la vita l’autista del convoglio Mustapha Milambo e il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci.
Chi era, dunque, Luca Attanasio?  Conosceremo la storia di Luca attraverso la testimonianza dei suoi genitori, Salvatore e Alida…