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Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 17.00 Baitoni
ore 18.00 Brione, Por
ore 18.30 Lodrone
ore 20.00 Bersone, Cimego
Lodrone
DOMENICHE E FESTE
ore 9.00 Castel Condino, Daone
ore 9.30 Bondone
ore 10.30 Condino, Creto
ore 11.00 Darzo
ore 18.00 Agrone, Prezzo
ore 18.30 Storo
ore 20.00 Praso
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ORARI SANTE MESSE
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Riflessione sul Vangelo
POVERTA'
Sono 4.429 persone le persone in stato di bisogno incontrate dalla Chiesa di Trento nel corso del 2021 attraverso l’attività dei Centri di ascolto Caritas presenti sul territorio diocesano.
2.901 sono stranieri (66%), 1.528 gli italiani (34%). Per loro, la Caritas ha erogato complessivamente un contributo economico di oltre 800 mila euro, concesso dopo colloqui di ascolto e un’attenta valutazione dei casi.
Il contribuito è frutto della solidarietà di singoli ed Enti pubblici a sostegno dei gruppi Caritas. Trento con 1758 casi, Alto Garda (1032) ...
XXXI Domenica del Tempo Ordinario
Anno B
Domenica 3 novembre 2024
Dal Vangelo secondo Marco - Mc 12,28b-34
Sacrificio
“Amare il prossimo vale più di tutti i sacrifici.”
Sacrificio è una parola composta da sacrum – facere, far diventare sacra una offerta (le cose), un tempo (le feste), un’intenzione (il cuore).
Il sacrificio accompagna tutta la storia dell’umanità, fin dai primitivi: a volte le offerte dei sacrifici o vittime, perfino bambini, si bruciavano (olocausti), altre si mangiavano (comunione) altre ancora si offrivano per chiedere perdono (espiazione) o per ringraziare (eucarestia).
Il Signore non ha bisogno delle nostre offerte e preghiere, è l’uomo che ha bisogno di esprimere in forme esterne i suoi sentimenti spirituali.
I profeti mettono in guardia da un culto esteriore, che sia slegato dalla vita o addirittura che sia in contrasto con la santità di Dio e dell’uomo: “… non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato tu, o Dio, non lo disprezzi.”
Il Signore gradisce l’amore più che il sacrificio; ogni sacrificio è vero solo se nasce dall’amore a Dio e porta ad amare il prossimo.
Gesù ha dato una svolta totale alla concezione del sacrificio perché non ha sacrificato cose o animali, ma se stesso: “Non hai chiesto olocausto o vittima per la colpa, allora ho detto: Ecco io vengo per fare la tua volontà”; la volontà di Dio è di salvare tutti gli uomini mediante il sacrificio del suo Figlio.
Gesù stesso nell’ultima cena ha dato un valore sacrificale alla sua vita e alla sua morte in croce per la remissione dei peccati, per un’alleanza nuova ed eterna, per la nascita di un Popolo nuovo (la Chiesa) e per la redenzione.
La morte di Cristo, come sacrificio a Dio gradito, è divenuta fonte di vita.Da Gesù tutto ciò deve passare al cristiano, che è chiamato non ad offrire cose ma la sua stessa vita, per questo la liturgia non si completa nel rito in chiesa, ma si prolunga nella vita di ogni giorno, per offrire al Signore una degna condotta di vita: “Vi esorto fratelli ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale”.
Tutela Minori
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
Lettera di mons. Lauro alle Comunità
Delexit nos
Parrocchie delle PIevi di Condino e di Bono
Sulla tua Parola
Un invito a non vivere nell’azzardo ma a fidarsi degli altri e di un Dio mite
Su chi o che cosa scommettiamo la nostra vita? Preferiamo tirare a sorte, sfidando la fortuna come capita a sempre più persone alle prese con la piaga del gioco d’azzardo (con i suoi 140 miliardi di euro spesi in un anno in Italia), o immaginiamo il nostro presente e il nostro futuro come progetto e attesa? A chi crediamo veramente?
Sono le domande da cui prende le mosse la nuova Lettera alla comunità dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, dal titolo “La scommessa”, diffusa in occasione del patrono, San Vigilio. La Lettera è stata consegnata personalmente da don Lauro alle autorità presenti in Cattedrale per il solenne pontificale e quindi distribuita ai fedeli al termine della celebrazione.
A fronte della provocazione iniziale, don Lauro con “La scommessa” sprona ad alimentare un atteggiamento ormai raro, in epoca di disillusioni diffuse: la fiducia. “La mia proposta – spiega l’Arcivescovo, presentando il testo in Cattedrale – è quella di tornare a fidarci: di noi stessi, degli altri, di Dio. Soprattutto a scommettere sul Dio di Gesù di Nazaret”. “Nelle mani scheggiate del falegname di Nazaret – argomenta monsignor Tisi – c’è realmente la stupenda documentazione della scommessa di Dio sull’uomo e della concreta possibilità per l’uomo di fidarsi di Dio”, un “Dio innovativo e convincente, in grado di parlare anche alla post-modernità”. “Non si tratta – precisa Tisi – semplicemente di scommettere sull’esistenza di Dio. Ma di farlo alla luce del suo vero DNA: la mitezza. È una tesi forse poco praticata dalla teologia, ma di una potenza inaudita: il Dio cristiano esiste come Dio mite”.
La mitezza, a detta dell’Arcivescovo, non si traduce in un “atteggiamento remissivo” ma è piuttosto “l’espressione di potenza di chi, lontano da ogni violenza, non si impone, ma si apre all’altro e crea le condizioni perché l’altro possa esistere”.
Nelle agili pagine de “La scommessa”, don Lauro porta ad esempio di mitezza il compianto don Renzo Caserotti, “prete – spiega l’Arcivescovo – che si è lasciato plasmare dalla Parola di Dio e dal quale io per primo ho ricevuto una straordinaria testimonianza di fede nella Risurrezione”.
Monsignor Tisi ricorda poi un personaggio trentino forse poco noto pur essendo in odore di santità: Alfredo Dall’Oglio nativo di Borgo Valsugana, emigrato in Francia all’età di tre anni, molto attivo nella Gioventù operaia cattolica, per questo deportato in Germania e deceduto in un campo di concentramento a soli 23 anni. Di lui la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione come martire della persecuzione nazista in odium fidei. “Desidererei che la sua figura – è l’auspicio di don Lauro – fosse studiata e
… è l’ora di partir …
CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA MORTE DEL CRISTIANO
E AI FUNERALI
La nascita e la morte, da sempre sono considerate non solamente come due momenti storici o biologici della nostra esistenza, ma sono “celebrati” come due momenti sacri, del venire in questo mondo e del partire da esso, che rimandano ad un prima e a un dopo che rimangono avvolti nel mistero. La fede cristiana dà a questi due momenti, uno lieto e uno triste, un significato che va oltre l’esistenza terrena, come un venire da Dio e un tornare a lui, nella speranza della risurrezione di cristo, centro della nostra fede: “Io credo risorgerò. Questo mio corpo vedrà il Salvatore”. La partecipazione ai funerali è molto sentita nelle nostre comunità e spesso le chiese sono piene di persone, per esprimere ai familiari del defunto una solidarietà umana e cristiana nel momento del dolore, per ricordare il morto, per pregare per la sua anima. In ogni funerale la Chiesa, attraverso la Parola di Dio, annuncia la vittoria di Cristo sulla morte e proclama la sua risurrezione, nell’attesa della sua venuta: “Resurrecturis …” leggiamo scritto sulla facciata di alcune cappelle del cimitero: “qui sono sepolti coloro che attendono il giorno glorioso della risurrezione”. Spesso anche chi non crede partecipa con attenzione e ricerca a questi momenti celebrativi e diventa per le comunità e per noi sacerdoti un momento di annuncio della fede cristiana nella sua essenzialità. Nella messa del funerale non si celebra la morte ma la vita del defunto. Ai funerali non bisogna aspettarsi un elogio esagerato del morto, basta un ricordo semplice e delicato, anche i familiari od amici che desiderano leggere un ricordo alla fine della messa si attengano ad un linguaggio consono al momento senza indulgere in affermazioni che sono più frutto di una religiosità da new age che biblica “Ora che sei tra le stelle …”. Anche la pratica della cremazione, oggi largamente diffusa merita un accenno.... leggi tutto
Si intitola “Dilexit nos” (Ci ha amati) la quarta Enciclica di Francesco, presentata giovedì 24 ottobre.
Il Papa ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e il fervore della missione: perché il Cuore di Gesù ci spinge ad amare e ci invia ai fratelli.
Davanti al Cuore di Cristo, Francesco chiede al Signore “di avere ancora una volta compassione di questa terra ferita” e riversi su di lei “i tesori della sua luce e del suo amore”, affinché il mondo, “che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti-umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore”.
QUI TESTO INTEGRALE DELL’ENCICLICA
“Sulla tua Parola” – Incontri sul Vangelo per adulti
É la proposta delle nostre parrocchie che invita a frequentare con semplicità e curiosità il Vangelo, con l’obiettivo di “conoscere Gesù per poterlo riconoscere”, come suggerisce papa Francesco: un invito a vivere l’incontro con un volto di Dio ancora poco conosciuto, il volto di Gesù Cristo, sempre nuovo, sempre capace di stupire e di affascinare, un invito aperto a tutti e per tutti, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (Evangelii Gaudium 3).
La proposta
Incontri a piccoli gruppi di 10-12 persone per leggere il Vangelo da adulti. Un tempo da dedicarsi per incontrare il Signore e lasciarsi incontrare da Lui, affidandosi alla sua Parola che illumina e rafforza, nella certezza che la fede coincide con la vita. Incontri insieme ad altri compagni di viaggio, perché ascoltare la Parola crea relazione. Incontri di fede, per riscoprire la gioia di fidarsi di Dio e degli altri, perché condividere domande, emozioni, dubbi, preghiere, speranze, crea comunione e intreccia legami.
Per chi
Per tutti gli adulti che desiderano, in modo semplice, mettersi in cammino e vivere un’esperienza di comunità; per chi è in ricerca, e desidera uno spazio nel quale incontrare Dio; per chi vuole approfondire la propria conoscenza del Signore; per chi è disposto a ravvivare un rapporto di fede scontato e sente di avere bisogno di nuova linfa.
Come
1. Incontri introduttivi per i comitati, i consigli pastorali e le persone interessate. In autunno e in primavera, due momenti di presentazione e formazione sul territorio, a cura del Servizio Catechesi.
2. Incontri con il vescovo Lauro a Trento, per chi ha partecipato agli incontri introduttivi e per tutte le persone interessate. In ottobre per il lancio della proposta e in febbraio-marzo come momento di verifica e rilancio a metà cammino.
3. Incontri a piccoli gruppi in parrocchia. Gli incontri sono della durata di circa 1 ora; ogni parrocchia stila il calendario con le date e il luogo degli incontri, definendone la cadenza sulla base della propria disponibilità.