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Messe festive nella Valle del Chiese
SABATO E VIGILIE
ore 17.00 Bondone
ore 18.00 Brione, Por
ore 18.30 Darzo
ore 20.00 Bersone, Cimego
DOMENICHE E FESTE
ore 9.00 Castel Condino, Daone
ore 9.30 Baitoni
ore 10.30 Condino, Creto
ore 11.00 Lodrone
ore 18.00 Agrone, Prezzo
ore 18.30 Storo
ore 20.00 Praso
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ORARI SANTE MESSE
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Commento al Vangelo
POVERTA'
Nel corso dell’anno 2023 sono state 2.500 le situazioni personali o familiari di bisogno incontrate dalla Chiesa di Trento, attraverso i Centri di ascolto Caritas sul territorio e l’attività di Fondazione Caritas Diocesana (FCD). Poco meno di 800 i volontari coinvolti, accanto a 70 operatori professionisti di FCD.
Sono solo alcuni dei dati contenuti nel Rapporto annuale sulle povertà dal titolo “Mani unite”, presentato questa mattina in conferenza stampa al Vigilianum di Trento, all’indomani della diffusione del Rapporto di Caritas nazionale e alla vigilia dell’VIII Giornata Mondiale dei Poveri, in calendario domenica 17 novembre.
Domenica 19 gennaio
II Temo Ordinario - Anno C
Vangelo secondo Giovanni - Gv 2,1-11
Commento di don Luigi Mezzi
Vino
“Non hanno vino.”
Il vino, assieme all’olio e al grano, al latte e al miele, ed altri alimenti naturali, nella Bibbia diventano segno della bontà di Dio, che nella sua provvidenza non fa mancare nulla alle sue creature, specialmente all’uomo e alla donna.
Elementi che sono realtà di tutto ciò che la vita può procurarci di piacevole: il cibo, l’amicizia, l’amore, la gioia, la verità: “In vino vertitas”.
Come tutte le cose di questo mondo, anche il vino ha una sua ambivalenza, il problema quindi non è in sé, ma nell’uso che l’uomo ne può fare, con sobrietà ed equilibrio oppure con avidità e senza misura.
“Non guardare il vino come rosseggia e scintilla nella coppa e come scorre morbidamente, finirà per morderti come un serpente e pungerti come una vipera”, avverte il libro dei Proverbi nella Bibbia.
Giovanni Battista “non berrà vino né bevande inebrianti” eppure veniva considerato uno fuori di sé; poi venne Gesù che mangiava e beveva nelle case, specie dei peccatori, e veniva definito con arroganza e falsità “un mangione e un beone”: quando si vuole criticare una persona, con astio e animo cattivo, si trova sempre e comunque una motivazione per farlo.
Nell’Antico Testamento il vino veniva offerto al tempio per essere usato nei sacrifici, ma è stato Gesù che nell’ultima cena ha dato al vino il suo significato più alto e sacro, eucaristico: “Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati”.
Gesù usa il vino assieme al pane per rendere grazie a Dio, cioè usa cose terrene.
Così ha fatto diventare suo sangue il vino, cioè ha trasferito il simbolo del vino nel simbolo del sangue che è la sede della vita; per questo presso gli Ebrei è proibito bere o fare trasfusioni di sangue animale e specialmente umano.
Ma il vino, oltre che un significato naturale e spirituale, assume anche un richiamo alla vita eterna, al banchetto messianico: “In verità vi dico non berrò mai più del frutto della vite finché non lo berrò nuovo nel Regno del Padre mio”.
Tutela Minori
È attivo il Servizio diocesano per la tutela dei minori con un duplice obiettivo: promuovere in Diocesi misure adeguate di prevenzione in relazione ad abusi sessuali e violenze; accogliere segnalazioni di casi verificatisi nell’ambito della Chiesa trentina e all’interno di associazioni e gruppi ecclesiali, impegnati per e con i minori, con un’attenzione particolare anche agli adulti vulnerabili.
Il Centro di Ascolto risponde al nuovo numero telefonico, 349/23.72.946 (il numero di telefono è stato cambiato il 28/10/2020) e all'indirizzo mail tutelaminori@diocesitn.it. L'indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.
Lettera di mons. Lauro alle Comunità
In attesa dell’ordinazione presbiterale
Giubileo 2025
Sulla tua Parola
Un invito a non vivere nell’azzardo ma a fidarsi degli altri e di un Dio mite
Su chi o che cosa scommettiamo la nostra vita? Preferiamo tirare a sorte, sfidando la fortuna come capita a sempre più persone alle prese con la piaga del gioco d’azzardo (con i suoi 140 miliardi di euro spesi in un anno in Italia), o immaginiamo il nostro presente e il nostro futuro come progetto e attesa? A chi crediamo veramente?
Sono le domande da cui prende le mosse la nuova Lettera alla comunità dell’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, dal titolo “La scommessa”, diffusa in occasione del patrono, San Vigilio. La Lettera è stata consegnata personalmente da don Lauro alle autorità presenti in Cattedrale per il solenne pontificale e quindi distribuita ai fedeli al termine della celebrazione.
A fronte della provocazione iniziale, don Lauro con “La scommessa” sprona ad alimentare un atteggiamento ormai raro, in epoca di disillusioni diffuse: la fiducia. “La mia proposta – spiega l’Arcivescovo, presentando il testo in Cattedrale – è quella di tornare a fidarci: di noi stessi, degli altri, di Dio. Soprattutto a scommettere sul Dio di Gesù di Nazaret”. “Nelle mani scheggiate del falegname di Nazaret – argomenta monsignor Tisi – c’è realmente la stupenda documentazione della scommessa di Dio sull’uomo e della concreta possibilità per l’uomo di fidarsi di Dio”, un “Dio innovativo e convincente, in grado di parlare anche alla post-modernità”. “Non si tratta – precisa Tisi – semplicemente di scommettere sull’esistenza di Dio. Ma di farlo alla luce del suo vero DNA: la mitezza. È una tesi forse poco praticata dalla teologia, ma di una potenza inaudita: il Dio cristiano esiste come Dio mite”.
La mitezza, a detta dell’Arcivescovo, non si traduce in un “atteggiamento remissivo” ma è piuttosto “l’espressione di potenza di chi, lontano da ogni violenza, non si impone, ma si apre all’altro e crea le condizioni perché l’altro possa esistere”.
Nelle agili pagine de “La scommessa”, don Lauro porta ad esempio di mitezza il compianto don Renzo Caserotti, “prete – spiega l’Arcivescovo – che si è lasciato plasmare dalla Parola di Dio e dal quale io per primo ho ricevuto una straordinaria testimonianza di fede nella Risurrezione”.
Monsignor Tisi ricorda poi un personaggio trentino forse poco noto pur essendo in odore di santità: Alfredo Dall’Oglio nativo di Borgo Valsugana, emigrato in Francia all’età di tre anni, molto attivo nella Gioventù operaia cattolica, per questo deportato in Germania e deceduto in un campo di concentramento a soli 23 anni. Di lui la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione come martire della persecuzione nazista in odium fidei. “Desidererei che la sua figura – è l’auspicio di don Lauro – fosse studiata e
“Sulla tua Parola” – Incontri sul Vangelo per adulti
É la proposta delle nostre parrocchie che invita a frequentare con semplicità e curiosità il Vangelo, con l’obiettivo di “conoscere Gesù per poterlo riconoscere”, come suggerisce papa Francesco: un invito a vivere l’incontro con un volto di Dio ancora poco conosciuto, il volto di Gesù Cristo, sempre nuovo, sempre capace di stupire e di affascinare, un invito aperto a tutti e per tutti, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore» (Evangelii Gaudium 3).
La proposta
Incontri a piccoli gruppi di 10-12 persone per leggere il Vangelo da adulti. Un tempo da dedicarsi per incontrare il Signore e lasciarsi incontrare da Lui, affidandosi alla sua Parola che illumina e rafforza, nella certezza che la fede coincide con la vita. Incontri insieme ad altri compagni di viaggio, perché ascoltare la Parola crea relazione. Incontri di fede, per riscoprire la gioia di fidarsi di Dio e degli altri, perché condividere domande, emozioni, dubbi, preghiere, speranze, crea comunione e intreccia legami.
Per chi
Per tutti gli adulti che desiderano, in modo semplice, mettersi in cammino e vivere un’esperienza di comunità; per chi è in ricerca, e desidera uno spazio nel quale incontrare Dio; per chi vuole approfondire la propria conoscenza del Signore; per chi è disposto a ravvivare un rapporto di fede scontato e sente di avere bisogno di nuova linfa.
Come
1. Incontri introduttivi per i comitati, i consigli pastorali e le persone interessate. In autunno e in primavera, due momenti di presentazione e formazione sul territorio, a cura del Servizio Catechesi.
2. Incontri con il vescovo Lauro a Trento, per chi ha partecipato agli incontri introduttivi e per tutte le persone interessate. In ottobre per il lancio della proposta e in febbraio-marzo come momento di verifica e rilancio a metà cammino.
3. Incontri a piccoli gruppi in parrocchia. Gli incontri sono della durata di circa 1 ora; ogni parrocchia stila il calendario con le date e il luogo degli incontri, definendone la cadenza sulla base della propria disponibilità.
Sulla scia di papa Francesco che aprirà la Porta Santa in San Pietro nella Messa del 24 dicembre, solenne apertura del Giubileo anche in Diocesi di Trento (come in tutte le Diocesi del mondo) nel pomeriggio di domenica 29 dicembre, con l’invito aperto a tutti i fedeli: alle ore 15 partirà da San Francesco Saverio la processione verso la Cattedrale dove – dopo una sosta al fonte battesimale – avrà inizio la Santa Messa per l’avvio dell’Anno giubilare.
Sarà animata dalla Cappella Musicale del Duomo insieme ai cori della Valle di Sole e al coro parrocchiale di Giustino. La celebrazione, durante la quale saranno letti alcuni passaggi della Bolla di indizione del Giubileo, sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube dell’Arcidiocesi e da Telepace Trento.
300 giovani alla celebrazione
Caratteristica della Chiesa trentina sarà una folta partecipazione giovanile: si prevede che circa 300 giovani tra i 13 e i 29 anni si uniranno alla processione e alla celebrazione, dopo aver partecipato in Seminario (con inizio sabato 28) alla proposta dal titolo “Vivi la speranza”. Durante i due giorni, i giovani rifletteranno su tre temi: la compagnia nel cammino e affidarsi all’altro; la vita come un cammino e come una ricerca; e le radici storiche del Giubileo e le sue implicazioni sociali.
La grande croce del Giubileo realizzata dai giovani falegnami di Tesero
Per l’occasione è stata realizzata dal Centro di Formazione professionale di Tesero, una grande croce (alta m. 3) con il legno di Vaia e intaccato dal bostrico, simbolo di una nuova vita donata dall’albero della croce. La croce entrerà solennemente in Cattedrale per essere esposta e caratterizzerà tutti i momenti di preghiera nell’anno giubilare nelle chiese che ne hanno fatto richiesta, particolarmente le 4 chiese giubilari (Piné, Spiazzo, Sanzeno, Cattedrale) dove sosterrà più a lungo con momenti di spiritualità e preghiera....
Domenica 26 gennaio a Darzo ad ore 18.30 Messa di presentazione alle Comunità dell’Unità Pastorale Madonna dell’Aiuto di don Filippo Zanetti.
Carissimo Filippo ti auguriamo che il tuo servizio come diacono sia pieno di amore e dedizione.
Auguri di cuore!
Le tue comunità